TESTO
Graeci, cum proximo die se undique circumventos viderent, acie decernere coacti sunt. Sed multitudo navium Persarum propter angustias maris explicari nonn potuit, cum Graeci, ventum et aestum secundum nacti, mobilitate atque celeritate navium superiores essent. Cum proelium diu anceps esset, Iones consilium Themistoclis secuti, a Persis inter pugnam deficere coeperunt. Quorum defectio ceterorum animos fregit. Brevi omnes pulsi atque fugati sunt. In qua trepidatione multae naves captae, multae demersae sunt. Artemisia, regina Cariae, quae classem regis secuta erat, vix interitum effugit. Xerses, qui spectator pugnae in litore remanserat, vehementer hac clade perculsus est. Sed etsi rem male gesserat, tamen tantas habuit copias, ut etiam iis opprimere posset hostes. Tum iterum Graecia liberata est Themistoclis prudentia, qui Xerxem certiorem fecit id agi, ut pons, quem ille in Hellesponto fecerat, dissolveretur. Itaque Xerses quam celerrime cum maiore parte exercitus in Asiam rediit.
TRADUZIONE
I Greci, accorgendosi che il giorno successivo sarebbero stati circondati da ogni parte, furono costretti a decidere con un'aperta battaglia. Ma il gran numero di navi persiane, a causa della strettezza del (braccio di) mare, non poté spiegarsi (a battaglia), anche se i Greci, avendo incontrato vento e marea favorevoli, erano superiori (a loro) per mobilità e velocità delle navi. Poiché la battaglia era da lungo tempo indecisa, gli Ioni, seguito il consiglio di Temistocle, iniziarono a defezionare dai Persiani durante la battaglia. Ma la loro diserzione fiaccò gli animi di tutti gli altri. In poco tempo tutti furono respinti e messi in fuga. E in questa agitazione molte navi vennero prese e molte vennero sommerse. Artemisia, regina della Caria, (regina) che seguiva la flotta del re, a malapena sfuggì alla morte. Serse, che era rimasto sulla spiaggia come spettatore della battaglia, fu gravemente ferito durante questa strage. Ma anche se non era riuscito nell'impresa, (Serse) aveva(lett: ebbe) tante truppe da poter, anche con queste, vincere i nemici. Allora la Grecia fu nuovamente salvata dalla saggezza di Temistocle, che informò Serse che si stava facendo ciò, (ovvero) il ponte, che quello aveva realizzato sull'Ellesponto, veniva demolito. Perciò Serse, con la maggior parte dell'esercito, tornò in Asia il più velocemente possibile.
Graeci, cum proximo die se undique circumventos viderent, acie decernere coacti sunt. Sed multitudo navium Persarum propter angustias maris explicari nonn potuit, cum Graeci, ventum et aestum secundum nacti, mobilitate atque celeritate navium superiores essent. Cum proelium diu anceps esset, Iones consilium Themistoclis secuti, a Persis inter pugnam deficere coeperunt. Quorum defectio ceterorum animos fregit. Brevi omnes pulsi atque fugati sunt. In qua trepidatione multae naves captae, multae demersae sunt. Artemisia, regina Cariae, quae classem regis secuta erat, vix interitum effugit. Xerses, qui spectator pugnae in litore remanserat, vehementer hac clade perculsus est. Sed etsi rem male gesserat, tamen tantas habuit copias, ut etiam iis opprimere posset hostes. Tum iterum Graecia liberata est Themistoclis prudentia, qui Xerxem certiorem fecit id agi, ut pons, quem ille in Hellesponto fecerat, dissolveretur. Itaque Xerses quam celerrime cum maiore parte exercitus in Asiam rediit.
TRADUZIONE
I Greci, accorgendosi che il giorno successivo sarebbero stati circondati da ogni parte, furono costretti a decidere con un'aperta battaglia. Ma il gran numero di navi persiane, a causa della strettezza del (braccio di) mare, non poté spiegarsi (a battaglia), anche se i Greci, avendo incontrato vento e marea favorevoli, erano superiori (a loro) per mobilità e velocità delle navi. Poiché la battaglia era da lungo tempo indecisa, gli Ioni, seguito il consiglio di Temistocle, iniziarono a defezionare dai Persiani durante la battaglia. Ma la loro diserzione fiaccò gli animi di tutti gli altri. In poco tempo tutti furono respinti e messi in fuga. E in questa agitazione molte navi vennero prese e molte vennero sommerse. Artemisia, regina della Caria, (regina) che seguiva la flotta del re, a malapena sfuggì alla morte. Serse, che era rimasto sulla spiaggia come spettatore della battaglia, fu gravemente ferito durante questa strage. Ma anche se non era riuscito nell'impresa, (Serse) aveva(lett: ebbe) tante truppe da poter, anche con queste, vincere i nemici. Allora la Grecia fu nuovamente salvata dalla saggezza di Temistocle, che informò Serse che si stava facendo ciò, (ovvero) il ponte, che quello aveva realizzato sull'Ellesponto, veniva demolito. Perciò Serse, con la maggior parte dell'esercito, tornò in Asia il più velocemente possibile.
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